Ciàtu-Alicante-Cantine Barbera-Vini Menfi Sicilia
Ciàtu-Alicante-Cantine Barbera-Vini Menfi Sicilia : L’Alicante è una varietà di origine spagnola, introdotta in Sicilia durante le dominazioni del XV-XVI secolo e diffusa in molte regioni del Mediterraneo, dove è conosciuta anche con il nome di Garnacha, Grenache e Cannonau.
A Menfi la sua personalità è influenzata dal microclima marino che arricchisce la morbidezza fruttata tipica del vitigno di una particolare nota salina e rende il vino molto espressivo e piacevolissimo.
Ciàtu è amore, è alito e respiro, è l’energia del sole, la forza profonda della terra, il soffio stesso della vita.
Denominazione: Menfi DOC
Annata : 2018
Tipologia: Vini Rossi
Regione : Sicilia ( Italia )
Gradazione alcolica: 13.5 %
Formato: Bottiglia 75 cl
Vinificazione : Diraspapigiatura, fermentazione spontanea con lieviti indigeni e macerazione sulle bucce per 2 settimane in grandi tini di rovere di Slavonia. Fermentazione malolattica in vecchie barrique. Senza chiarifiche né filtrazioni
Filosofia produttiva :Vignaioli Indipendenti, Lieviti indigeni, Artigianali
Note addizionali : Contiene solfiti
CIÀTU IN BREVE
Suolo: di origine alluvionale, prevalentemente argilloso con componenti sabbiose, di media tessitura ed ottima fertilità
Vigneto: impianto 2004, allevamento a spalliera, cordone speronato
Vinificazione: macerazione per circa 14 giorni in un grande tino di rovere Slavonia non tostato, con follature del cappello
Fermentazione alcolica: spontanea, con lieviti selvaggi
Fermentazione malolattica: spontanea, completamente svolta
Affinamento: in tino sulle sue fecce fini per 6 mesi e in bottiglia per almeno un anno
Produzione media: 4.000 bottiglie/anno
NOTE DI DEGUSTAZIONE
Ciàtu è un vino intenso, passionale. A volte caratteriale e magari ombroso sulle prime, ma estremamente generoso con chi sa rispettare i suoi tempi ed è disposto ad apprezzarne la progressiva evoluzione nel bicchiere, anche dopo diversi giorni dall’apertura.
È un vino di mare e di vento, in cui le note di frutta nera macerata tipiche dell’Alicante si stemperano in una sferzata salmastra che richiama la salamoia, talvolta la colatura di alici, più spesso i sentori balsamici e iodati della macchia mediterranea. Al palato è avvolgente e succoso, con tannini morbidi e ben integrati che sposano una fresca vena acida e regalano una lunghissima persistenza gustativa.
Ideale con tutte le carni rosse arrosto e i piatti speziati, si sposa perfettamente con i grossi pesci in zuppa – penso per esempio al Cacciucco alla livornese, ma anche al couscous piccante, condito con pesce e legumi alla maniera tunisina – e con la tagliata di tonno, ma anche con formaggi di media stagionatura come il Caciocavallo ragusano.
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