Tignanello-Marchesi Antinori-Toscana IGT-2020
Tignanello-Marchesi Antinori-Toscana IGT-2020 È stato il primo Sangiovese ad essere affinato in barriques, il primo vino rosso moderno assemblato con varietà non tradizionali (quali il Cabernet), e tra i primi vini rossi nel Chianti Classico a non usare uve bianche. Tignanello è una pietra miliare. È prodotto con una selezione di Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc.
Tenuta Tignanello
Tenuta Tignanello si trova nel cuore del Chianti Classico, sulle morbide colline racchiuse tra le valli della Greve e della Pesa e si estende per 319 ettari di terreni, con circa 130 ettari vitati. Tra i suoi vigneti, due tesori: il vigneto Tignanello e il vigneto Solaia che si estendono sulla medesima collina, su terreni derivanti da marne marine del Pliocene con calcare e scisto, e godono di giorni caldi e notti fresche durante la stagione della crescita. Dagli omonimi vigneti si producono Solaia e Tignanello, che sono stati definiti dalla stampa internazionale “tra i vini più influenti nella storia vitivinicola italiana”. Secondo i Marchesi Antinori, rappresentano una sfida continua ed una passione mai finita. I vigneti di Tenuta Tignanello sono composti principalmente dall’autoctono Sangiovese e da varietà non tradizionali come Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc.
La nuova Cantina
La «nuova cantina» Marchesi Antinori in Chianti Classico compie dieci anni: l’apertura di questa suggestiva cattedrale del vino, nel Comune di Bargino, nelle terre d’elezione del Chianti, tra Siena e Firenze, è avvenuta nel 2012, dopo quasi un decennio di lavori. L’opera è stata realizzata dallo studio Archea, con un progetto guidato dall’architetto Marco Casamonti, allora meno che 40enne. L’effetto è una sorta di cattedrale «rovesciata» e scavata all’interno della collina, con un minimo impatto visivo sul panorama delle colline del Chianti e ampi spazi dedicati non solo a bottiglie e barrique, ma anche al museo del vino e della famiglia Antinori (“vinattieri” in Firenze dal 1385, secondo la bolla ufficiale), agli uffici, alla mostra permanente d’arte contemporanea e al ristorante «Rinuccio 1180», dedicato al capostipite della famiglia Antinori.
Prestigio Italiano
C’è ancora gloria per l’Italia del vino nella “Top 100” by “Wine Spectator”, che porta alla posizione n. 5 una delle sue etichette più iconiche: il Tignanello 2019, il super Tuscan della Marchesi Antinori, nato come un vino non convenzionale, precursore del suo tempo (la prima annata fu la 1971, ndr), capace di rappresentare un punto di svolta contribuendo a quello straordinario movimento oggi conosciuto come “Rinascimento” del vino italiano.
Nato da un’idea di Niccolò e Piero Antinori, con il contributo dell’allora enologo Giacomo Tachis, Tignanello è il risultato di alcune felici intuizioni maturate dopo attente ricerche in vigna e viaggi nelle principali terre vitivinicole del mondo. Dopo le quali apparve loro chiaro il grande potenziale che seppero riconoscere in uno specifico vigneto: “76.682 viti di antica vigna chiantigiana, detta Tignanello”. Recitava così il testo di Luigi Veronelli sull’etichetta della prima storica annata, disegnata nel 1974 da Silvio Coppola, celebre grafico e designer del suo tempo. Tignanello, oggi, è una delle etichette italiane più famose e ambite dai collezionisti di tutto il mondo, tra i primi 100 marchi secondo l’indice dei fine wine Liv-Ex: una pietra miliare italiana e fiore all’occhiello della Marchesi Antinori, condotta oggi dall’amministratore delegato ed enologo Renzo Cotarella, già al n. 8 della “Top 100” by “Wine Spectator” nel 2016 (con la 2013).
Tignanello-Marchesi Antinori-Toscana IGT-2020
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